| FUMETTI MADE IN JAPAN
Fenomeno cosplay: in corteo nei panni del proprio supereroe Fabio Canessa
Miglior costume Getter Dragon di Massimo Piras
ORISTANO. Qualcuno continua a pensare sia una delle solite pazzie giapponesi che un manipolo di matti si ostina a replicare in Italia. Quel gruppo però negli ultimi anni sta crescendo sempre più, anche nell'isola. Partendo soprattutto da Oristano dove si è rinnovato nei giorni scorsi l'appuntamento con il principale cosplay in Sardegna. Merito della fumetteria One Piece che nel 2007 ha avuto l'idea di organizzare la prima vera manifestazione in Sardegna dedicata a questo fenomeno made in Japan che consiste nell'immedesimazione nel proprio personaggio preferito dei cartoni animati, dei fumetti, del cinema o dei videogiochi indossando un costume normalmente confezionato con le proprie mani e corredato degli accessori come armi o scettri. Passione, creatività e certo un pizzico di follia le caratteristiche dei partecipanti, in continuo aumento (cento nell'ultima edizione di «Opieffe Cosplay») come gli spettatori. E chissà quanti sarebbero stati in più, a seguire la sfilata con tanto di scenette, se la pioggia non avesse imposto il trasloco dal palco allestito in Piazza Roma a quello del Teatro Garau. Ad arricchire la grande serata di divertimento presentata da Stefano Obino, autore di fumetti e non solo, ci hanno pensato anche le due super-ospiti: Emanuela Pacotto, bravissima e simpaticissima doppiatrice dei più importanti personaggi femminili dei cartoni animati (presta, tra gli altri, la sua bellissima voce a Nami in «One Piece», Sakura in «Naruto», Bulma in «Dragonball», «Jessie» in Pokèmon, a Barbie), e Giorgia Vecchini, bellissima veronese, campionessa mondiale di cosplay nel 2005 a Nagoya, e tra le pioniere nel nostro paese di questa moda che ha mosso i primi passi alla fiera internazionale Lucca Comics una decina di anni fa. Oggi quell'hobby che era di pochi è diventato una tendenza in continua crescita. In fondo chi non ha mai sognato di essere come il proprio supereroe? I bambini certo, ma non solo loro. E persone di ogni età, giovanissimi e adulti, hanno sfilato a Oristano con indosso i costumi dei loro personaggi preferiti, si sono esibiti cantando, ballando e recitando per divertirsi e divertire il pubblico e colpire l'attenzione della giuria che ha voluto premiare con il riconoscimento più importante (un viaggio nella capitale per la fiera Romics) il costume di Getter Dragon creato e indossato da Massimo Piras. Ma al di là dei vari premi, da quello per il coraggio, per la simpatia, l'accessorio, la somiglianza, l'interpretazione, mai come in manifestazioni come i cosplay l'importante è davvero partecipare. Lasciare da parte la quotidianità, e abbandonando la timidezza vestire per un giorno i panni di qualche personaggio come Lady Oscar, Catwoman, Ratman per citarne alcuni visti sul palco a Oristano. Al Teatro Garau dove a un bambina di sei anni in vestitino azzurro alias Alice nel paese di meraviglie (con tanto di cartello di buon non compleanno) si sono per esempio alternati tanti ragazzi, spesso in gruppo, vestiti dai personaggi di manga e cartoni più famosi degli ultimi anni come Bleach, Angel Sanctuary, Keroro, One Piece, il sempreverde Dragonball, e meno giovani che sono andati a ripescare i personaggi di un vecchio fumetto italiano: «Il comandante Mark», con un coraggioso over cinquanta perfetto capo indiano Gufo Triste. (La Nuova Sardegna 22 settembre 2009)
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